Dorian Grey arriva a Londra ingenuo e curioso, ma cade presto sotto l’influenza del corrotto Lord Henry Wotton, che, dopo averlo convinto a lasciare la giovane attrice Sybil Vane, lo incoraggia cedere a ogni tipo di tentazione. Un giorno di fronte a un quadro del suo amico Basil che lo ritrae al colmo della sua bellezza Dorian, temendo di perdere con l’età tutto ciò che possiede, stringe un patto terribile: mentre lui resta identico, il suo ritratto comincia a portare i segni dei suoi vizi. Per difendere il suo segreto Dorian è disposto a tutto, anche ad uccidere. Ma verrà il giorno in cui Dorian, proprio quando la vita sembra offrirgli una seconda possibilità, dovrà fare i conti con se stesso e il suo passato.,Il celebre romanzo di Oscar Wilde viene portato sul grande schermo da un habitué negli adattamenti dell’autore inglese, il regista Oliver Parker (suoi già L’importanza di chiamarsi Ernesto e Un marito ideale), convinto che questo classico possa dire qualcosa alla e della società contemporanea ossessionata dalla bellezza e spaventata dalla morte.,Interpretato da Ben Barnes, principe Caspian della saga di Narnia e protagonista di Matrimonio all’inglese, il nuovo Dorian Gray diventa più ingenuo e viene dotato di una back story iperdrammatica che poco o nulla ha a che fare con il resto della vicenda.,Che sperando forse di agganciare un pubblico più giovane inserisce alcuni elementi di horror (la soffitta minacciosa, la voce del quadro nascosto in soffitta, i vermi che visualizzavano la corruzione morale di Dorian, il “mostro” che quasi esce dal quadro nella scena finale) e pasticcia con la trama del romanzo tentando di dare movimento alla seconda parte del racconto attraverso una frattura temporale (Dorian si allontana per 20 anni da Londra e quando torna naturalmente i cambiamenti sui volti degli altri sono macroscopici), ma ottiene solo l’effetto di sottolineare le deficienze interpretative del suo protagonista, incapace di portarsi sulle spalle il peso di un ruolo anche moralmente esigente.,Il tentativo di aggiornamento passa anche attraverso l’inserimento di un personaggio femminile “rivoluzionario” (la figlia suffraggetta di Wotton, che guarda a caso s’innamora di Dorian, spingendo il padre a rinnegare l’antico discepolo) riesce fino a un certo punto, anche perché ha troppo poco spazio per coinvolgere lo spettatore.,La regia di Parker, piena di movimenti di camera, ma non sempre attenta a cogliere le psicologie dei personaggi, non fa che confermare un assunto fondamentale per gli adattamenti cinematografici: deve esserci una reale necessità per decidere di ri-raccontare la dolorosa parabola di Dorian Gray, evitando di ridursi ad un per altro loffio omaggio, nemmeno buono per una proiezione scolastica perchè privo di una chiave di lettura forte che possa colpire lo spettatore di oggi.,Luisa Cotta Ramosino