Los Angeles è una grande metropoli assolata: la abitano molte persone e le loro vite possono non incrociarsi mai. Ma a volte il destino ci si mette di mezzo, magari con le sembianze di un cucciolo, più o meno cresciuto, a quattro zampe.

Dog Days, diretto dall’attore Ken Marino, alla sua opera seconda, è una commedia corale in cui i vari episodi sono in qualche modo collegati da un elemento “canino”: i personaggi protagonisti si sfiorano e le loro storie si intrecciano proprio grazie ai loro amici animali. Se non si hanno troppe aspettative cinematografiche o di approfondimento psicologico dei personaggi (inesistente), il film risulta una commedia leggera, piacevole e rilassante, anche se presto dimenticabile. Certo ha un’estetica e interpretazioni molto piatte e televisive: nel cast figurano tra gli altri Finn Wolfhard (Stranger Things), Vanessa Hudgens (Spring Breakers) e Eva Longoria (Desperate Housewives). Alcuni episodi – come quello dell’anziano e burbero vedovo che nel cercare il suo cane scomparso stringe amicizia con un sedicenne, riscoprendo la socialità – funzionano meglio di altri, ma il film ha soprattutto il merito di non trasformare i cani in macchiette e di non “umanizzarli” con effetti stucchevoli che avrebbero davvero rovinato tutto. I cani fanno i cani, sono teneri e pasticcioni, ma sempre animali non parlanti (per fortuna). Dog Days, pur cinematograficamente molto modesto e non essendo un capolavoro, alla fine si fa guardare, lasciando una bella sensazione, con quello spirito da film tv della domenica pomeriggio. Che a volte non è neanche un male, dipende da cosa si cerca.

Maria Elena Vagni