Oggi, per la quarta volta e a vent’anni di distanza dal primo film, il detective John McClane torna sugli schermi: deve confrontarsi con un mondo che non gli appartiene più, con l’impalpabile potenza del web, con codici e algoritmi. Ad aiutarlo è un hacker, tanto veloce sui computer quanto inetto nel tenersi lontano dai guai. Gli Stati Uniti sono sotto un attacco terroristico che ha paralizzato l’intero Paese e McClane si getta nelle sue imprese impossibili. Ferma elicotteri con un getto d’acqua per poi distruggerli con auto su improvvisate rampe di lancio, sfida all’ultimo fiato eroine maestre nel kung-fu, non esita a spararsi pur di uccidere il nemico. Tutto sembra dire a John che i tempi sono cambiati. Lui stesso praticamente non capisce quello che sta succedendo, e non se ne vergogna. Ma il bello di McClane è che non gli importa: quello che capisce è che se c’è qualcuno che attenta alla tua vita (e in questo c’è dentro tutto: dai rapporti umani, alla tranquillità sociale, alla sicurezza dei tuoi cari), beh allora c’è solo un piano da seguire: “vengo lì e t’ammazzo”. Un’escalation di scene d’azione che non deluderà chi ama l’aggressività sorniona di Bruce Willis, un eroe ancora fisico in tempi dominati dal virtuale. ,Daniela Persico

Die Hard 4: Vivere o morire
Un ex agente della CIA fa scattare un attacco simultaneo a tutti i sistemi informatici degli USA: comunicazioni, controllo, energia, tutto sfugge di mano e passa sotto il controllo di terroristi. Ma guai a rapire la figlia di John McClane.