“Io sono il signore dio tuo. Non avrai altro dio al di fuori di me” è il primo dei dieci mediometraggi, noti come Decalogo, che il grande regista polacco Krzysztof Kieslowski realizzò tra gli anni Ottanta e Novanta. Si tratta di film dal minutaggio televisivo (circa 50' ciascuno) ma dal respiro cinematografico sia nello stile che nei contenuti. Kieslowski stesso definisce i suoi film dei “comandamenti senza morale”, anche se in tutti gli episodi è evidente una tensione morale che diventa lancinante via via che i nervi scoperti del pensiero moderno vengono toccati e affrontati senza sconti. Il primo episodio se da un lato mette a tema il razionalismo come dimensione riduttiva del pensiero (perché è sempre vero, con Amleto, che ci sono più cose in cielo e in terra di quante ne contengano le filosofie), dall'altro e senza che i due aspetti siano separati, è un film che con estrema delicatezza e sofferta sincerità racconta di un rapporto tra padre e figlio. Il personaggio del giovane Pawel porta continuamente a una destabilizzazione della scena: le sue domande sulla vita e sulla morte hanno il candore dell'infanzia e trovano nel mondo che lo circonda le risposte diverse del padre (secondo cui la morte non è altro che la fine di un processo biologico) e della zia che al contrario è molto religiosa e parla al nipote di Dio e di una dimensione posta al di là di ciò che si può calcolare e sperimentare. Il personaggio di Pawel è in continuo movimento, osserva, chiede, impara, corre, pattina. Krzystof al contrario è immobile: pensa di avere tutte le risposte a portata di computer, nessuna domanda lo scuote più. Quando ha luogo la tragedia del finale, la sua certezza nei calcoli e negli esperimenti sulla tenuta del ghiaccio è così salda che non vacilla nemmeno quando il figlio non torna a casa e fuori si sente il viavai delle ambulanze. Solo un altro evento inspiegabile, un calamaio che improvvisamente si rompe senza causa apparente, riesce ad aprire gli occhi di Krzystof che ora è dolorosamente costretto a far sue le domande del figlio.