Crimson Peak (id.)
Usa 2015 – 119’
Genere: Horror/romantico
Regia di: Guillermo del Toro
Cast principale: Mia Wasikowska, Tom Hiddlestone, Jessica Chastain, Charlie Hunnam
Tematiche: casa stregata, fantasmi, matrimonio, letteratura, amore, fratelli
Target: da 16 anni
Una giovane ereditiera americana sposa un misterioso nobile inglese e lo segue nella sua casa avita, dove la attendono misteri e terrore…
Recensione
È concepito più come un romance gotico nello stile di Henry James che come un vero e proprio horror (anche se le immagini spaventose non mancano affatto), l’ultimo film di Guillermo del Toro (suo anche il fantasy “politico” Il labirinto del fauno, candidato agli Oscar) e la sceneggiatura gioca abilmente su molti topoi di questo genere letterario, spandendo a piene mani citazioni e rimandi colti. L’affascinante cacciatore di dote che concupisce la ragazza ricca e riservata ricorda tanto Washington Square, l’ambiguo passato e i bambini “demoniaci” fanno pensare a Giro di vite, con incursioni anche nei terreni cari alle sorelle Bronte di Jane Eyre e Cime tempestose, senza dimenticarsi i divertissement sul genere di Jane Austen (Northanger Abbey), esplicitamente citata come ironico modello per la giovane Edith, ereditiera con il pallino per la scrittura e i fantasmi e la fiaba di Barbablu. Abbondano anche i richiami cinematografici, dallo Shining di Kubrick agli hitchcockiani Il sospetto e Rebecca la prima moglie.
Se i fantasmi in scena sono parecchi e anche abbastanza paurosi e molesti, è chiaro che il cuore della storia non è tanto il soprannaturale in sé, quanto la forza misteriosa e terribile dei sentimenti, da quelli più puri a quelli più morbosi e violenti, capaci di mantenere inalterata la loro forza oltre i limiti del tempo e dello spazio. Il regista e sceneggiatore (insieme al collaboratore storico Robbins) gioca a carte scoperte con lo spettatore, che vede impotente, come l’amico d’infanzia Alan McMichael, cadere la giovane protagonista nella rete del romantico quanto ambiguo sir Thomas Sharpe, un cacciatore di dote emulo di tanta letteratura anglosassone, che oltre alla fame di denaro, però, nasconde ben più morbosi e terribili segreti.
Se c’è un appunto da fare agli autori è che la natura del mistero che circonda la magione degli Sharpe (una catapecchia cadente in cima a una collina di argilla rossa, a metà tra la casa delle streghe dei Luna Park e il castello di Hogwarts) appare fin troppo presto chiaro allo spettatore, cui tuttavia nel finale viene fornita un’ulteriore e non necessaria spiegazione in merito. Con il risultato che quanto vorrebbe essere shoccante diventa involontariamente comico e il potenziale romantico della vicenda, che pure del Toro giustamente non sottovaluta, si perde in una serie di svolte grandguignolesche.
Mia Wasikowska riesce a dare dignità alla sua eroina, passando con scioltezza dai toni della suffragetta ante litteram, occhialuta e poco interessata alla mondanità, a quelli della vittima terrorizzata, mentre la solitamente solare Jessica Chastain infonde una sorta di tragica dolcezza anche alla ferocia della sua Lady Lucille; Tom Hiddlestone, invece, paga un po’ l’identificazione ormai globale con il Loki della Marvel e Charlie Hunnam fatica un po’ nei panni di un oculista con il pallino di Conan Doyle e del sovrannaturale. Quanto a un giudizio complessivo sull’opera, in un panorama cinematografico in cui ormai l’horror indulge nello splatter o ripiega sull’espediente ormai un po’ trito del found footage, Crimson Peak è un oggetto strano, quasi d’altri tempi: fin troppo bello per un pubblico di bocca buona, ma fin troppo compiaciuto e cerebrale anche per quello più avveduto.
Laura Cotta Ramosino