Un anno dopo The Wrestler, un altro “cuore matto” in cerca di redenzione irrompe sulla scena. E’ la storia del cantante country Bad Blake, un uomo sospeso sull’orlo di un abisso esistenziale: quattro matrimoni falliti alle spalle, un figlio che non vede più da anni, un fegato dilaniato dall’alcool ed una chitarra come sola compagna. Viaggia per gli Stati del sud cercando di far felici i suoi fan, cantando da anni le stesse canzoni. Lo strumento è sempre ben accordato ma per generare nuove melodie manca la materia prima, la vita. A chi gli chiede il suo vero nome risponde che Bad (“pessimo”) è il nome della sua esistenza. A restituirgli un’identità ed una dignità intervengono la giornalista Jean e il suo figlioletto. In loro Bad sperimenta un amore capace di abbracciare i suoi errori, ciò che lui non era mai stato in grado di fare. E come per l’Invictus di Eastwood, dal perdono si riparte per ricostruire una vita. Senza l’illusione che tutto si trasformi in idillio, i dolori permangono, il cuore cade e ricade. A poco a poco però si impara a sorridere. E la chitarra torna a commuovere. ,Eccezionale questo esordio alla regia del giovane Scott Cooper, già maestro nel raccontare senza stereotipi una storia così potente. Le sequenze musicali ci posizionano sempre tra il pubblico di Bad, perché in effetti noi siamo il suo pubblico. Rimaniamo affascinati da lui, proviamo pietà per quel corpo malridotto. A queste scene si alternano spesso sequenze all’aperto, sempre giocate su tramonti impressionisti. Cooper sceglie poi di concentrare l’attenzione su pochi personaggi (fatto inusuale per un road movie) lasciando costantemente il centro della scena al formidabile Jeff Bridges. Guardandolo recitare, non si percepisce davvero il confine tra la realtà e la finzione. La voce sempre strozzata e grave (nel doppiaggio si perde un po’), il corpo massiccio eppure ingrassato, il volto segnato dal tempo, le ciglia perennemente corrugate: tutto questo fa nuovamente pensare a Mickey Rourke di The Wrestler. In quel caso però l’Academy Awards chiuse gli occhi e negò al guerriero l’Oscar. Dopo un anno li riapre e consacra Bridges. Oscar anche alla miglior canzone originale per The Weary Kind di Ryan Bingham. Nomination infine a Maggie Gyllenhaal.,Godiamoci dunque questo piccolo gioiello, un film che parla sinceramente della necessità di essere amati. Questi sono i cuori matti che ci affascinano e di cui vogliamo ascoltare le storie. ,Andrea Puglia

Crazy Heart
Bad Blake è un cantante country ultracinquantenne, perso nell’alcool e nella solitudine. L’incontro con una giornalista lo restituirà alla vita.