Amore, fede, persecuzione, potere, violenza, vocazione

 

Arrivato da poco nei cinema italiani, a più di un anno dall’uscita in Polonia, Corpo estraneo è l’ultimo lavoro del maestro del cinema polacco Krzysztof Zanussi. Il regista, 77 anni a giugno, propone al pubblico una riflessione sulla società contemporanea e sul suo relativismo imperante.

La storia si svolge tra Italia, Polonia e Russia. La Polonia è la nazione di provenienza di Kasia, giovane donna apparentemente realizzata in tutto. In realtà Kasia vive un dilemma interiore, divisa tra il seguire quella che sente essere la sua vera vocazione e ciò che gli altri si aspettano da lei. La donna compie infine una scelta radicale: lascia Angelo (il fidanzato italiano) per entrare in convento, causando la totale disapprovazione del padre ateo, che non riesce a concepire come una donna giovane, bella e ben istruita, possa prendere una decisione simile.

Angelo, sicuro della propria fede, inizialmente sembra appoggiare con tranquillità la scelta di Kasia, ma sta ingannando se stesso: la verità è che l’uomo non accetta che le cose non vadano secondo i suoi piani. Con la scusa di volerle stare vicino, Angelo si trasferisce a Varsavia, nella segreta speranza che Kasia cambi idea e torni da lui. Qui trova lavoro in una grande multinazionale, dove si scontra pesantemente con il nuovo ambiente. Kris, la responsabile di Angelo in azienda, è una donna spietata e spregiudicata, che concepisce come unico scopo nella vita il potere e la carriera. I modi di fare di Kris e degli altri colleghi entrano subito in contrasto con quelli del credente Angelo, che viene visto come un “corpo estraneo” all’interno dell’azienda. La moralità del nuovo impiegato italiano viene vista come un’eccezione alla regola, qualcosa d’insolito che rientra al di fuori della normalità.

Ma la fede di Angelo è davvero così forte da bastargli per affrontare tutto? In Corpo estraneo due mondi totalmente opposti si scontrano tra loro, insinuando il dubbio nelle certezze fondanti dei loro rappresentanti: la cinica Kris vede in Angelo una possibilità di conversione al bene, mentre lui scopre di non essere veramente così sicuro e certo nella fede. Zanussi mostra una parte della “nuova” Polonia, di cui la capitale Varsavia, sede della vita economica del Paese e caratterizzata da grattacieli moderni e imponenti, è la rappresentante. Il suo intento è quello di provocare una reazione nello spettatore e di farlo riflettere sulle proprie scelte di vita nella società. Corpo estraneo non è sicuramente un capolavoro o  paragonabile ad altri film del regista (come Illuminazione o Persona non grata): presenta una serie di debolezze, come ad esempio lo sviluppo mal riuscito delle sotto-trame (il rapporto tra Kris e la madre, la parte ambientata a Mosca…), ma nonostante ciò rimane comunque un lavoro interessante e su cui riflettere.

 Elettra Sofia Mauri