Si inserisce nella migliore tradizione della buddy comedy il nuovo film che vede in scena la riuscitissima accoppiata Bullock/McCarthy, due attrici che confermano un gran talento per la commedia oltre che una bella dose di autoironia. I due personaggi a cui danno corpo con convinzione e divertimento (ma senza far mancare loro tocchi di verità) sono due donne dai caratteri e dagli stili opposti, accomunate, però, da un’integrità di fondo e uno spessore umano che le rendono in potenza partner perfette sulla scia di tante riuscitissime coppie cinematografiche; quella di Arma letale solo per citarne una.,In più qui, sfiorato, giustamente senza farne l’argomento principale, c’è anche il tema della difficoltà per una donna di lavorare un in ambiente quasi totalmente dominato dagli uomini, uno status quo che Sarah Ashburn (Bullock) e Shannon Mullins (McCarthy) tentano a modo loro di scardinare: l’una con un esasperato perfezionismo che le aliena qualunque collega, l’altra con una sfacciata esuberanza che sfida gli altri a contestarle stazza o metodi…,Come da copione all’inizio gli scontri sono al vetriolo, le ritorsioni si succedono e il turpiloquio (da parte della Mullins, ma non solo) regna sovrano, mentre i conflitti tra agenzie e le fughe di informazioni rendendo più complessa un’indagine che lascia sul campo anche vari cadaveri.,Il regista Feig (lo stesso, non a caso, de Le amiche della sposa, dove la McCarthy recitava in qualche modo in embrione il ruolo della poliziotta di questo film) è abile a non perdere il filo delle indagini (riservando qualche colpo di scena non sgradito), ma a spingere il pedale della commedia, e non rinuncia a vere e proprie scene slapstick, pur sapendo all’occorrenza sfruttare situazioni comiche per aprire uno squarcio di verità sulle vite delle due protagoniste. Una ha sacrificato alla carriera (che non arriva!) la vita privata, imprigionata nella necessità di dimostrare il suo valore per essere accettata (la ferita lasciata da anni da bambina data in affido è raccontata in modo non ricattatorio, ma non per questo meno realistico), all’altra, pur apparentemente molto più a suo agio con se stessa, manca il riconoscimento della famiglia che pure ha, ma che non sembra apprezzare affatto le sue indubbie (seppur poco ortodosse) doti di poliziotta. ,Ci vuole pochissimo per appassionarsi ai battibecchi e alle imprese di questo “dinamico duo” dalle potenzialità praticamente illimitate, si tratti di improvvisare una spassosa “operazione sotto copertura” in una discoteca o di gestire un delicatissimo interrogatorio. Non è certo una sorpresa quando i metodi opposti delle due donne (diversi, ma egualmente “respinti” da un establishment tendenzialmente maschilista) si rivelano fruttuosi, alla faccia di chi si mette, a suo rischio e pericolo, sulla loro strada, oppure deride l’inedita partnership.,In parallelo lo spettatore si gode la nascita di un’amicizia/sorellanza che se non è forse del tutto nuova, riesce però questa volta a convincere proprio grazie alla tridimensionalità dei personaggi, la cui caratterizzazione profonda e ricca permette di andare oltre il cliché, affidandosi più ad azioni e situazioni che a confessioni strappalacrime.,Luisa Cotta Ramosino,

Corpi da reato
Una rigida agente dell’FBI e una poliziotte dai modi sguaiati sono costrette a collaborare per catturare un pericoloso trafficante di droga.