Un bel gangster movie che, nelle intenzioni del regista Andrew Dominik (già apprezzato autore de L’uccisione di Jessie James per mano del codardo Robert Ford) riprende atmosfere da cinematografia anni 70 (per stessa ammissione di Dominik, l’ispirazione è venuta da Gli amici di Eddie Coyle con Robert Mitchum). Girato con una tavolozza di colori lividi (giornate grigie, una periferia da abbandono post industriale e interni squallidi con fredde luci al neon), Cogan presenta subito un ambiente tutt’altro che affascinante, che ricorda interni e facce alla Donnie Brasco. La bisca clandestina gestita da Markie Trattman (Ray Liotta) fa gola a due disgraziati, uno squattrinato che vorrebbe comprarsi un’auto per trovarsi un lavoro decente e un tossico che ruba cani per chiederne poi il riscatto. Il colpo sembra una passeggiata: la bisca di Markie è già stata rapinata una volta, e solo molto dopo si è scoperto che era stato lo stesso Markie a organizzare il colpo. Se succede ancora, pensano i due, il sospettato sarà ancora Markie e i boss lasceranno gli altri in pace. Così succede, almeno all’inizio. Ma qualcuno tra i capi scottati dalla rapina subodora che la cosa possa non essere così scontata, e chiama uno specialista, Jackie Cogan (Brad Pitt), che inizia ad indagare per recuperare il maltolto e punire definitivamente i colpevoli. Visto che quello che dovrebbe essere l’esecutore materiale (James Gandolfini) è sempre ubriaco e sull’orlo di un esaurimento nervoso, Cogan decide di fare da solo. Non mancano quindi le scene tipiche da regolamento di conti (ma con Cogan che preferisce non sporcarsi le mani: “implorano, piangono, invocano la mamma, se la fanno addosso; diventa imbarazzante. Preferisco ammazzarli dolcemente, da lontano”), ma il film è soprattutto costruito su dialoghi lunghi e ben strutturati; specialmente quelli tra Cogan e l’avvocato che cura gli interessi della criminalità organizzata (un pacato ma cinico Richard Jenkins) sono una riflessione ben più ampia, che abbraccia tutta la società: “l’America ormai non è più un paese, è un business”. La ricerca dei veri colpevoli è solo un particolare, visto che per far capire chi comanda Cogan decide comunque di abbondare, per non rischiare di lasciar fuori qualcuno. Un caso in cui le parole ammazzano almeno quanto le pallottole.,Beppe Musicco

Cogan – Killing Them Softly
Due criminali da strapazzo decidono di rapinare una bisca clandestina.