Commedia “di pance”, un po' prevedibile nello svolgimento e un po' altalenante quanto a comicità e leggerezza. Alcuni episodi funzionano bene: quello con protagonista la coppia formata da Elizabeth Banks (attrice in ascesa negli ultimi anni, molto duttile capace di calcare set thriller e altri ben più leggeri) e l'ottimo Ben Falcone, caratterista di lungo corso, è decisamente il migliore per tempi comici, interpreti e scrittura. La Banks è Wendy che gestisce con la goffa e un po' sovrappeso Janice un negozio di articoli per mamme. Ha pure scritto un albo illustrato sull'allattamento al seno ma ha un problema: non riesce ad avere un bimbo. Quando, dopo tanti sforzi, avverrà l'inaspettato, Wendy e il consorte si ritroveranno catapultati in un mondo nuovo fatto di attese più amare che dolce: nausee, i vestiti che non vanno più bene, l'umore ballerino. Dall'altra parte la giovanissima “matrigna” (Brooklyn Decker) che ha fisico, soldi a palate e vive la gravidanza come una vacanza pur aspettando due gemelli dal padre di Wendy (Dennis Quaid). Il film si basa una comicità semplice e non manca di volgarità anche piuttosto insistite. Ha i suoi momenti migliori nei momenti surreali con protagonisti il confronto tra i due novelli padri Falcone e Quaid, quest'ultimo finalmente in un ruolo simpatico e autoironico dopo tanti mezzi disastri recenti. Ma il film non è compatto e le altre, forse troppe, storie parallele non convincono: non convince quella tra la Kendrick e Chace Crawford, un po' per la rigidità di lui, un po' per una scrittura banale e ripetitiva che non affonda mai sulla psicologia dei personaggi tranne in una piccola sequenza, intensa, con al centro, anche per loro, una gravidanza del tutto inaspettata. E non va meglio con le storie con protagoniste Jennifer Lopez e Cameron Diaz, la prima alle prese con una difficile adozione, la seconda con una gravidanza imprevista. Al film di Kirk Jones non mancano i tempi comici giusti e anche alcuni interpreti paiono in forma. Chris Rock, leader indiscusso di un'incredibile, divertentissima accozzaglia di padri alle prese con biberon, pappe, pannolini, fasciatoi e giretto al parco col pupo, al netto di qualche evitabile volgarità, riassume in poche parole l'altra faccia di tutte queste difficoltà da gravidanza dalle nausee e dai tanti guai fisici per le mamme, alle altrettante preoccupazioni per i papà, che ne vale la pena, che è proprio bello essere papà e che non si vorrebbe mai tornare indietro. Un giudizio coraggioso che però in mezzo a tante storie già viste e tanti personaggi col freno a mano tirato rischia di perdersi tra trivialità e qualche eccesso di sentimentalismo.,Simone Fortunato,