Lo spunto da cui prende le mosse l’opera prima di Lorene Scafaria è sicuramente suggestivo: un enorme meteorite sta per entrare in collisione con la Terra e quando i media danno la conferma del fallimento dell’ultima missione spaziale per frenare l’avanzata dell’asteroide, il mondo si appresta a vivere le sue ultime tre settimane di vita. La società civile interrompe dunque la propria routine: mentre in pochi continuano a lavorare, i più danno sfogo ai loro istinti, saccheggiando le città o cedendo al sesso sfrenato. In un mondo che sembra aver perso il senno, c’è chi ancora però non cede alla follia: Dodge (Steve Carell), un uomo di mezza età dimesso e impacciato, sembra voler continuare a trascorrere la sua vita di sempre, almeno fino a quando non scopre di essere stato lasciato dalla moglie. Di lì a poco un altro nuovo elemento interrompe la sua routine quando fa conoscenza con la sua vicina di casa, la giovane e irrequieta Penny (Keira Knightley in versione acqua e sapone), anche lei abbandonata dal compagno e disperata per aver perso l’ultima chance di tornare in Inghilterra a salutare la sua famiglia. L’avvicinarsi della fine e l’improvviso abbandono subito portano Dodge a riflettere sulla sua vita e sull’amore, tornando a pensare alla sua prima fidanzata, Olivia, che non vede da anni ma della quale scopre di sentire ancora la mancanza. Minacciati da un gruppo di violenti, i due sono costretti alla fuga, dando così inizio a un viaggio tra locali eccessivamente libertini, camionisti che scelgono di farsi uccidere su commissione e poliziotti troppo zelanti, aiutandosi a vicenda nelle loro missioni: ritrovare la fidanzata del liceo e riuscire a prendere un volo per tornare in Inghilterra. Dodge e Penny si conoscono, si aprono l’uno con l’altra scoprendo l’importanza di uno sguardo affettuoso che anche negli ultimi istanti di vita possa essere dare serenità. La catastrofe imminente, che nel cinema è stata più volte a servizio di film thriller o d’azione (ma anche drammatici come accade nel recente Melancholia di Lars Von Trier), fa da cornice in questo caso ad un film che mescola momenti da pura commedia “on the road”, grazie al turbinio di situazioni e personaggi bizzarri che i due incontrano sul loro percorso, a un tono drammatico venato di malinconia che offre spunti di riflessione.,Pietro Sincich,