Ne i Cassamortari la famiglia Ponti gestisce un’impresa di pompe funebri. Tutto era iniziato con il padre Giuseppe che poi ha lasciato l’attività ai figli Giovanni (il più cinico negli affari), Maria (con un’attrazione per i vedovi), Marco (che ha il compito di abbellire i cadaveri prima della sepoltura) e Matteo (il social media manager della famiglia). L’improvvisa morte della rock star Gabriele Arcangelo dà ai Ponti una opportunità: organizzare un grande funerale pubblico con tanto di “resurrezione” scenografica del morto che permetterebbe loro di guadagnare così tanto da sistemare le pendenze con il fisco…

Cassamortari è il terzo film da regista di Claudio Amendola che, dopo la commedia La mossa del pinguino e il drammatico Il permesso, si misura ora con la black comedy. La scelta di Amendola è quella di porre un tema respingente come la morte e di farne il centro di una storia che vuole affrontare anche altri argomenti. Il primo è quello del cinismo umano che non si ferma neanche di fronte a un funerale. La morte di Gabriele Arcangelo (Piero Pelù) offre lo spunto alla figlia (Alice Benvenuti) e alla manager Maddalena (Sonia Bergamasco) di organizzare un grande evento pubblico per sfruttare biecamente ed economicamente il decesso dell’artista. Il tutto con l’aiuto di una campagna social creativa e senza scrupoli. Il secondo è quello di una famiglia un po’ allo sbando, i Ponti, in cui i quattro fratelli per ragioni diverse sono molto soli ma alla fine si ritrovano uniti nello scegliere la strada umana del rispetto dei morti.

Amendola affida a Massimo Ghini il ruolo di Giovanni, il più anziano dei fratelli ma anche quello più disposto a tutto pur di guadagnare seguendo il motto del padre Giuseppe (cameo di Edoardo Leo): «Tutti devono morire ma sono pochi quelli che ci guadagnano»; Lucia Ocone è Maria, tanto interessata ai vedovi quanto infelice; Gianmarco Tognazzi è Marco, talmente solo da aver deciso di parlare solo con i cadaveri prima della sepoltura; infine Matteo (Alessandro Sperduti), il più giovane e per questo snobbato dagli altri fratelli, che si rifugia nei social.  Sono quattro personaggi bloccati, imprigionati in una vita che non si sono scelti e che trovano lo spunto forse per ripartire in modo sincero. Il film è una sorta di parabola umana verso la pietà che avrebbe però avuto bisogno di una sceneggiatura più snella e più comica (bella comunque la scena finale che non sveliamo per non rovinare la sorpresa). Nato da un soggetto dello stesso Amendola e di Francesca Neri, Cassamortari è uscito direttamente su Prime Video.

Stefano Radice

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