Sembra incredibile, ma Garry Marshall (il regista dell’azzeccatissimo Pretty Woman, ma anche del pessimo Se scappi ti sposo), c’è riuscito: con un cast di attori di gran livello, se non famosissimi (Michelle Pfeiffer, le attrici Oscar Hilary Swank e Halle Berry), un mostro sacro del cinema (Robert De Niro) e finanche una star del rock (Jon Bon Jovi), è riuscito a confezionare una commedia insulsa e stucchevole, che riesce a far apparire finta e scialba anche la frizzante ambientazione newyorchese del 31 dicembre 2011. Tutto il film ruota intorno alla veglia che si sta aprendo a Times Square: la gente inizia a raccogliersi, i media schierano i loro mezzi e giornalisti, i tecnici preparano la grande sfera luminosa che scenderà con lo scoccare della mezzanotte. A supervisionare tutta la squadra Claire Morgan (Hilary Swank) che dovrà fronteggiare una serie di disavventure, compresa la più triste: un padre che sta morendo (De Niro) e che come ultimo desiderio vorrebbe vedere la sfera di Times Square facendosi portare sul terrazzo della clinica. Altre vicende vedono Bon Jovi sconsolato mentre cerca di riconquistare la sua fiamma (Katherine Heigl) che fa la pasticciera del catering di una festa dove la star deve suonare; un disegnatore di fumetti (Ashton Kutcher) che rimane bloccato in ascensore con una corista (Lea Michele, star di Glee); l’erede di una dinastia discografica (Josh Duhamel) che deve tenere il discorso di fine anno ma vuole anche rincontrare la sconosciuta che l’anno prima gli ha dato un misterioso appuntamento; una ragazzina (Abigail Breslin) che vuole sfuggire alle grinfie della mamma iperprotettiva (Sarah Jessica Parker) per godersi lo spettacolo coi suoi amici quindicenni; due partorienti che si contendono il record di primo nato dell’anno (con relativo ricco premio); e last but not least una zitella solitaria (Michelle Pfeiffer) che ingaggia un pony express (Zac Efron) per prendersi una giornata di libertà dopo essersi licenziata da un capo odioso. Forse, presi singolarmente, tutti questi episodi potrebbero essere un bello spunto che tiene in piedi da solo tutto il film; messi insieme forzatamente, interpretati da attori che recitano distrattamente e in modo assai poco credibile (De Niro ridicolo almeno quanto in Manuale d’amore 3), sembra di assistere a una serie di variazioni di un lungo spot televisivo, grazie anche all’ossessivo product placement di una nota casa olandese di lampadine e di una famosa crema dalla scatola blu. Un film che non riesce ad attrarre nemmeno le fans più sfegatate degli idoli delle teen ager.,Beppe Musicco

Capodanno a New York
La veglia dell’ultimo dell’anno 2011 a Times Square è lo spunto per una serie di episodi romantici