L’adolescente Mia si trasferisce a Zurigo con la famiglia; un cambiamento che le impone di cercare la propria strada. Mia inizia a frequentare i giovani più ribelli per non sentirsi sola. La scuola passa in secondo piano; il tempo è passato tra feste, alcol, droghe ed esperienze sessuali. In più, c’è una forte attrazione per il pesce crudo su cui si butta con voracità disturbante. Qualcosa in lei, però, non va; è convinta di essere stata adottata e non mancano tensioni e incomprensioni con i genitori. Mia, inoltre, sta vivendo una profonda trasformazione, non solo psicologica ma anche fisica, che la terrorizza e che porterà a un esito misterioso e spiazzante…

Blue My Mind – Il segreto dei miei anni, è il primo lungometraggio della regista svizzera Lisa Brühlmann. Si tratta di un film di formazione che ha per protagonista la brava Luna Wedler. Inizialmente sembra il classico film su una ragazza adolescente in cerca di identità, che sfida la famiglia, si lega a ragazzi poco promettenti e passa attraverso una serie di prevedibili esperienze. Le dà conforto un’altra ragazza, un po’ ai margini, Gianna (Zoë Pastelle Holthuizen). Quello che rende particolare il film è che il percorso di Mia è accompagnato da una trasformazione non solo psicologica ma anche fisica che rimanda certo al tema dell’identità. Mia si chiede chi è veramente; avverte che qualcosa non va ma non riesce a capire. Ecco, quindi, che lo sballo da droga e alcol non è solo trasgressione ma voglia di dimenticare e di non accettare i segnali che le vengono dal corpo, che lei rifiuta e che la intimoriscono, ma che sono la sua vera identità che sta prorompendo.

Coraggiosa la regista che accanto al classico drama adolescenziale, aggiunge toni fantasy e mistery con un pizzico di horror che potranno disturbare gli spettatori ma che costituiscono, comunque, una cifra di originalità molto interessante. Il film era stato presentato alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Alice nella città.

Aldo Artosin