Greg sta passando un brutto momento. Dopo il divorzio dall’amata moglie, con cui ha avuto due figli, è caduto in depressione. Al lavoro le cose non vanno bene tanto che il capo lo convoca per licenziarlo. Durante il colloquio, accidentalmente Greg causa la morte del suo responsabile e scappa. Sconvolto, si rifugia in un bar dove incontra una strana donna. Si chiama Isabel, è una senza tetto ed è convinta che il mondo che la circonda non sia reale. Greg prima è dubbioso, vorrebbe tornare dalla figlia che lo cerca, ma poi decide di credere a Isabel che inizia a mostrargli quale sia il vero mondo “reale”, quello in cui tutto è possibile, anche trovarsi a vivere nella casa dei propri sogni…

Dopo i più fortunati e riusciti Another Earth (2011) e I Origins (2014), passo indietro per Mike Cahill con Bliss. Scritto dallo stesso regista, il film vuole unire dramma, psicologia, fantascienza e un po’ di new age, affidandosi agli esperti Owen Wilson (Greg) e Salma Hayek (Isabel). Bliss, tuttavia, non convince perché non funziona ed è un po’ confuso il continuo spostarsi dalla dimensione reale a quella artificiale in cui ci si riesce a liberare da una quotidianità deprimente. Questo “passaggio”, che disorienta un po’ lo spettatore, avviene attraverso pasticche che Isabel fa prendere a Greg e che lo portano in un’altra dimensione. Ma qual è il messaggio che Cahill vuole darci? Che, per quanto ognuno di noi ricerchi la propria “bliss”, ovvero beatitudine, alla fine è comunque con la vera realtà che si devono fare i conti? Questo sembra emergere dal finale. Ma perché, quindi, non rendere un po’ più intenso il rapporto di Greg con la figlia Emily (Nesta Cooper) nei momenti in cui l’uomo ritorna dai suoi viaggi mentali?

Purtroppo è un po’ tutta la storia ad essere poco convincente; non si ricordano scene particolarmente coinvolgenti se non qualche bella scenografia quando il film da Los Angeles si trasferisce in Croazia. Anche il rapporto tra i due protagonisti non funziona; c’è poca alchimia tra gli attori. Wilson ci prova ma non sembra adattarsi al meglio a questa parte drammatica mentre la Hayek ci mette un po’ più di impegno nel ruolo di Isabel. Film molto ambizioso, quindi, che non mantiene le premesse. Lo si può vedere su Amazon Prime Video (in questo caso, non si rimpiange il fatto che non sia passato dai cinema).

Aldo Artosin