Dopo un lungo periodo nel quale portare al cinema i bambini a vedere un cartone animato era come prendere la medicina (nel senso che lo sai che i bambini sono contenti, ma per te genitore è una sofferenza), sono arrivati i film della Pixar, e le cose sono cambiate, e decisamente in meglio. Storie interessanti e gustose, finezze tecniche, livelli di lettura che coinvolgono anche gli adulti, dialoghi brillanti. Non stupisce quindi, né il successo di pubblico, né il fatto che anche le altre case di produzione (la Dreamworks di cui è socio anche Steven Spielberg), abbiano cercato di seguire il passo. Così ora, ad ogni uscita di un’animazione digitale in 3-D, anche tra il pubblico in sala fioccano paragoni e commenti tecnici su personaggi, sfondi, animazioni e così via. Ed è anche più facile che qualcuno storca il naso quando si trova ad assistere a un film meno che sofisticato. ,Da questo punto di vista “Bee Movie” è un prodotto interessante: realizzato da un’idea sciocchina proposta a Spielberg dal comico e attore Jerry Seinfeld, cui era venuto in mente il gioco di parole tra B-Movie (film di serie B) e Bee Movie (film dell’ape), il film parte da uno sguardo “sociologico” sull’alveare, visto attraverso gli occhi di un ape che ha terminato gli studi. Il suo nome è Barry B. Benson e l’idea di ripetere tutti i giorni lo stesso compito (come le migliaia di suoi compagni dentro l’alveare) lo demoralizza. Ma uscendo un giorno con le api incaricate di raccogliere il polline, Barry rischia grosso e viene salvato da una giovane fiorista. Così per ringraziarla, Barry inizia a parlarle (contravvenendo a tutte le leggi delle api), fino a che i due diventano amici. Almeno fino a quando Barry scoprirà che gli umani si appropriano del miele e deciderà di fare causa al genere umano, esigendo che la si smetta di privare le api del loro prezioso prodotto (ma senza immaginare i guai che scatenerà). La storia vorrebbe essere un passo verso una maggiore conoscenza e rispetto dei meccanismi naturali, e proprio l’assurdità della battaglia legale mette anche giustamente in ridicolo certi oltranzismi ecologisti (in una delle ultime scene si vede una mucca avanzare le stesse pretese). Questo dà anche lo spunto per esibire una parodia di personaggi noti al pubblico americano: dai conduttori di show televisivi Oprah Winfrey e Larry King, fino all’attore Ray Liotta (da “Quei bravi ragazzi” a “Svalvolati On The Road”). E agli estimatori delle tecniche di animazione, “Bee Movie” riserva una serie di scene di volo sul Central Park di New York decisamente impressionanti, e un salvataggio aereo (degna parodia della serie “Airport”) altrettanto gustoso. Portateci i bambini e non vi annoierete.,Beppe Musicco

Bee Movie
Barry B. Benson è un'ape che ha appena scoperto che gli umani si mangiano il miele tanto faticosamente prodotto dalle api e decide, con l'aiuto di una ragazza di cui è diventato amico, di fare causa ai produttori di miele. Ma non immagina cosa succederà.