Per quanto possa essere interessante partecipare al festival musicale di Scanzano Jonico (che ovviamente si chiama “Scanzonatissima”), per fare notizia bisogna inventarsi qualcosa, specie se come nome della band si è scelto il tristissimo “Le pale eoliche”. Così Nicola (Rocco Papaleo), insegnante di storia dell'arte a Maratea e musicista a tempo perso, si inventa di partire a piedi dal paese con la sua band e un carretto trainato da un cavallo per compiere “a piedi in dieci giorni la strada che in auto si può fare in un’ora e mezza”. Ad accompagnare Nicola, il giovane chitarrista Salvatore, studente di medicina impantanatosi negli esami, Franco (Max Gazzè), bassista che non parla da quando la ragazza l’ha lasciato, e Rocco (Alessandro Gassman), idolo locale che ha partecipato a qualche sitcom e cerca nuova notorietà. Naturalmente alla conferenza stampa prima della partenza non c’è nessuno, ad eccezione di un prete che gestisce una piccola televisione locale e che mette alle calcagna della band una giornalista con la telecamera, per documentare il viaggio con un reportage quotidiano. Tutti nel film, a partire dalla svogliata giornalista, inseguono un proprio sogno che niente sembra avere in comune col questa specie di pellegrinaggio musicale “alla ricerca di sé stessi”, come lo dipinge Nicola (che pare anche l’unico che ci crede veramente). Intanto si cammina, facendo tappa a Eboli e ricordando Carlo Levi, come in tanti altri piccoli paesi dal meraviglioso panorama e dai piccoli e significativi incontri. Un viaggio scalcinato e che suscita la simpatia per questa piccola “armata Brancaleone”, dove, non a caso, l’istrione fallito è interpretato da Gassman con una bravura che richiama veramente il grande Vittorio. Il viaggio (che approfitta abbondantemente delle bellezze naturali della regione), oltre a essere lo spunto per una serie di gag più o meno divertenti, farà ovviamente scoprire ai musicisti aspetti di se stessi che non conoscevano, e conquistarsi anche la simpatia dell'apatica giornalista.,Beppe Musicco