In Bar Giuseppe, il bar di una stazione di benzina è gestito da Giuseppe, insieme all’amata moglie. Rimasto vedovo, cade nello sconforto ma non ne vuole sapere di chiudere il locale. Non lo può aiutare il figlio Nicola, panettiere, e non vuole aiutarlo il figlio Luigi, uno sbandato dedito all’alcol. Dopo una serie di colloqui, Giuseppe decide di farsi aiutare dalla giovane Bikira, figlia di immigrati, che insieme ai genitori si divide il lavoro al bar. Tra Giuseppe e la giovane, in modo tenero e spontaneo, nasce prima un’intesa e poi un dolce e casto rapporto che porta i due a un passo che genera scandalo: sposarsi. La decisione causa il disappunto dei figli (Bikira è straniera e troppo giovane) e l’ostilità di quasi tutto il paese. I problemi per Giuseppe sorgono quando la ragazza gli annuncia di essere incinta. Cosa fare? Allontanarsi o accettare questa misteriosa gravidanza?
In modo neanche troppo velato, Giulio Base (Il banchiere anarchico) in Bar Giuseppe rilegge la storia della Sacra Famiglia e la traspone ai giorni nostri in chiave laica. I riferimenti sono molto evidenti. Il protagonista è Giuseppe (un bravo e misurato Ivano Marescotti), uomo di una certa età che, nel tempo libero, si diletta come falegname; la giovane moglie porta un nome, Bikira (Virginia Diop, in un interessante debutto), che in dialetto swahili vuol dire “vergine”. C’è poi il tema della maternità che è misteriosa e non frutto di rapporti sessuali. Il film di Base, però, non ha intenti religiosi quanto quelli di mostrarci la forza di un uomo, Giuseppe, che grazie al suo sentimento di umanità e pietà, prima accoglie la giovane immigrata e poi ne accetta il figlio in arrivo. Altro tema centrale del film, infatti, è il rapporto con l’altro, il diverso, spesso visto come minaccia e con pregiudizio, due vizi contro cui Giuseppe si batte non a parole (il personaggio di Marescotti parla pochissimo) ma con i gesti e il vivere quotidiano. Per queste ragioni Base costruisce un piccolo film di grande attualità che poggia tutto sulle spalle di Marescotti e che è ambientato in un luogo senza nome e senza tempo (anche se dalla parlata e dalle location si capisce che siamo in Puglia) per rendere più universale il racconto.
Tuttavia, alcuni aspetti della sceneggiatura potevano essere curati meglio; ad esempio è troppo veloce il percorso che porta Giuseppe e Bikira a sposarsi. In altri casi ci sono cadute di tono (quando Nicola, impersonato da Nicola Nocella, invita il padre a non sposarsi e a frequentare escort per soddisfare le proprie esigenze sessuali) ma il messaggio del film alla fine arriva. Attendiamo di vedere Virginia Diop in altri lavori mentre molto, troppo sopra le righe, è il personaggio di Luigi (Michele Morrone). Bar Giuseppe è disponibile gratuitamente su RaiPlay.
Aldo Artosin
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