Dallo stesso studio che ha realizzato un altro film il cui protagonista è un cane (Io & Marley) viene questa commistione tra quattrozampe e corse automobilistiche: Denny (Milo Ventimiglia) è un pilota che per sbarcare il lunario lavora anche come meccanico, in attesa di un contratto che renda stabile la sua passione per le corse. Passando per caso da un canile adotta un cucciolo di retriever, cui dà il nome Enzo, in onore del fondatore della Ferrari (la voce di Enzo è di Gigi Proietti, in originale di Kevin Costner). Il cane dimostra da subito una passione per le corse e una sincera affezione per Denny. Quando poi questi si innamorerà e sposerà Eve (Amanda Seyfried), Enzo ne diverrà il fedele custode.

La trasformazione di cani in esseri antropomorfi, capaci di ragionare perfettamente come umani è un classico di Hollywood, che qua aggiunge anche a Enzo un’ulteriore possibilità: mentre il cane guarda con attenzione un documentario sui cani in Mongolia, la voce dello speaker specifica che in quel paese è comune credere che un cane, quando nel corso della sua vita ha imparato tutto quel che c’è da sapere, si reincarnerà in un essere umano, certezza che accompagna Enzo per tutta la durata del film.

D’altra parte in Attraverso i miei occhi, però, Enzo è poco più di una voce fuori campo che racconta quel che succede a Denny, le sue fortune e sfortune professionali, l’incontro con la donna della sua vita e l’inevitabile melodramma che ne seguirà, comportandosi più che altro come una sorta di inascoltato motivatore, costretto ad assistere alla vita altrui.

La scelta di fare del protagonista un pilota automobilistico non è casuale, ma il film deriva dal libro autobiografico di Garth Stein, vero pilota americano, cosa che verrà di certo apprezzata dagli appassionati delle quattro ruote (molte e ben riuscite le scene in pista), specie se anche proprietari di cani, e che allarga la platea familiare di certo anche a molti padri.

 

Beppe Musicco