Asia è emigrata dalla Russia a Gerusalemme. Fa l’infermiera e vive da sola con la figlia adolescente, Vika. La ragazza è affetta da una grave malattia che la porta giorno dopo giorno a vedersi atrofizzare i muscoli e ad avere crisi respiratorie. La madre fa il possibile per aiutarla ma la situazione di solitudine, spesso, è difficile da affrontare…

Opera prima della regista israeliana Ruthy PribarAsia ha come protagoniste due attrici che regalano un’interpretazione molto toccante: Alena Yiv (Asia) e Shira Haas (Vika), giovane talento del cinema israeliano e rivelazione delle serie Unorthodox e Shtisel. Pribar realizza un film molto sobrio pur nella drammaticità della storia. Realizzato esclusivamente tra l’appartamento di casa dove le due donne vivono e l’ospedale in cui Asia lavora, il film si costruisce proprio attorno al rapporto molto stretto tra madre e figlia. Un legame intenso, a tratti difficile e ricco di incomprensione, ma basato su un forte sentimento e sul reciproco bisogno di una verso l’altra. Asia è ancora giovane, ha i suoi legittimi desideri di avere una vita oltre al lavoro e alla figlia da seguire, ma fuori dalle mura di casa si ritrova sola. Porta avanti una relazione con un medico sposato che, nel momento del bisogno, non sa o non può aiutarla. Dall’altra parte abbiamo Vika che affronta con coraggio la sua malattia, pur sapendo che tutto ciò che le sue coetanee potranno vivere – sessualità inclusa – a lei sarà preclusa. È orgogliosa Vika, tanto da non acconsentire a nessuno dei suoi amici di andare a trovarla in ospedale o a casa. C’è poi la bella figura dell’infermiere Gabi (Tamir Mula), unica persona da cui la ragazza si faccia avvicinare e che si prende cura di lei fin quando Asia non gli chiede qualcosa di molto difficile da mettere in pratica e che pregiudica il rapporto con la giovane.

Ruthy Pribar non perde mai di vista però il focus della storia e conduce lo spettatore nella difficoltà della vita quotidiana affrontata dalle due protagoniste. Unico limite, un finale altamente drammatico che arriva troppo improvvisamente e che coglie un po’ di sorpresa; certi temi andrebbero comunque preparati meglio anche nel contesto di un film molto secco. Asia, che ha fatto incetta di premi in Israele e che è stato presentato al Tribeca Film Festival 2020, è disponibile sulla piattaforma MioCinema.

Aldo Artosin

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