Da tempo il regista canadese di origine armena Atom Egoyan aveva espresso il desiderio di dedicare un film al genocidio del suo popolo. Nel 1915 e per circa due anni, il governo turco, adducendo i rischi della guerra mondiale, cominciò a deportare, poi a massacrare, la popolazione cristiana dell’Armenia. Un vero e proprio sterminio (cui si dice che anche Hitler si ispirò per l'olocausto) che causò la morte di più di un milione di persone e la diaspora di un popolo, da allora disperso in Europa e in America. Il regista sceglie di parlare di questo argomento attraverso la realizzazione di un film e i suoi personaggi; a esso si intrecciano le vicende familiari di alcuni interpreti e membri della troupe, con una serie di storie legate tra loro, ma che hanno come comune denominatore la ricerca di sé stessi e della propria identità. Così alle scene molto crude dei massacri e delle violenze sugli innocenti (ricostruite da scritti di testimoni oculari del tempo) si sovrappongono vicende personali di rapporti tribolati, che nell’approfondimento storico vorrebbero trovare chiarezza; un tentativo difficile, che a volte appesantisce la storia, ma che mette in evidenza la bravura del cast.

Ararat – Il monte dell’arca
Le riprese di un film sullo sterminio degli armeni ad opera dei turchi agli inizi del ‘900 sono l’occasione per una famiglia di tornare alle proprie origini