Palermo, 1984. Angela vive bene con il marito Saro, molto più vecchio di lei, mafioso al centro di traffici di droga. Droga che lei porta in giro per la città senza problemi. In fondo, è la polvere bianca che le fa vivere una vita ricca e senza problemi. Finché non incontra un ragazzo affascinante, che lavoro al soldo del marito… Inizierà la discesa verso la sconfitta, la tristezza, la solitudine…,Tratto da una storia vera, il film di Roberta Torre è soprattutto il ritratto di una donna forte, intensa (brava l’attrice Donatella Finocchiaro). I personaggio sono ben delineati, da una regista che abbandona i toni grotteschi dei suoi primi due film (ebbe successo al debutto con Tano da morire) per uno stile drammatico, realistico e nervoso, e che ama molto il suo personaggio. Però ne fa un emblema di una “morale a-morale”, non le regala mai un “perché?”, ne esalta la fedeltà “giuridica” al marito (non fa i nomi dei complici, non ne racconta i traffici) che però non le eviterà il disprezzo dello stesso coniuge tradito in altro modo… Soprattutto, il film manca di un’idea forte, rimane un po’ freddo e fine a se stesso: classico film anche bello in certa misura, ma che non sapresti per quale motivo consigliare agli amici.

Angela
La moglie di un mafioso lo aiuta nei suoi loschi traffici. Ma l’amore per un giovane sicario e l’arresto del marito fa “saltare” una vita di ricchezza e privilegi.,