Mitch è un giovane perdutamente innamorato di Katrina. In vacanza ad Ibiza le chiede di sposarlo ma, dopo pochi istanti, la coppia – insieme a molti altri turisti – cade vittima dell’attentato di una cellula islamica. Mitch si salva, Katrina no… Ritroviamo il giovane diciotto mesi dopo, palestrato, esperto di arti marziali, violento e in contatto con una cellula jihadista in cui si inserisce per consumare la sua vendetta solitaria. La sua abilità non sfugge alla Cia che decide di farlo diventare un super agente segreto infiltrato nelle missioni più pericolose; gli fa da istruttore il vecchio Stan Hurley. Mitch è indisciplinato e rissoso ma ha un grande talento: insieme a Stan e alla sua squadra dovranno sventare il folle progetto distruttivo di Ghost, un ex allievo di Stan abbandonato durante una missione e deciso a tutto pur di vendicarsi del maestro…
Con American Assassin Michael Cuesta (La regola del gioco) porta sul grande schermo il romanzo di Vince Flynn, un action-thriller con sfondo spionistico che ha al centro il tema degli agenti super segreti addestrati dai servizi segreti americani di cui poi finiscono per perdere il controllo (il titolo del film è già esplicativo). Il tema sarebbe molto interessante ma il film spinge quasi esclusivamente sul tasto dell’azione, del ritmo e della violenza (a volte gratuita) con poca introspezione psicologica dei personaggi. C’è poi il lato spionistico, forse l’aspetto più interessante del film, con gli americani impegnati a sventare il pericoloso attentato atomico ordito – tramite Ghost – da servizi segreti deviati iraniani contrari all’accordo Usa-Iran sul nucleare; peccato venga sovrastato dall’impostazione action data al film. Mitch è impersonato dal giovane Dylan O’Brien (visto in Maze Runner), invero poco carismatico, mentre il cast è impreziosito dal grande Michael Keaton nei panni di Stan; troppo poco, però, per sollevare le sorti di un film che prometteva bene ma che è sviluppato in modo poco convincente. Una curiosità: almeno metà della storia si svolge a Roma con scene di inseguimento che puntano a fare il verso a quelle viste nell’ultimo James Bond.
Stefano Radice