È istintivo guardare questo film, squisitamente francese, e paragonarlo a “Il favoloso mondo di Amélie”: stessa partenza, musiche simili, inquadrature, movimenti della cinepresa, ambientazioni; tutto sembra fatto apposta per trasportare lo spettatore in una dimensione da “favola urbana”, con due bambini simpatici e dispettosi, che fanno a gara a sfidarsi nelle trasgressioni, passandosi una scatola di latta come un testimone che autorizza alle cose più pazze, anche per compensare affetti familiari mancanti o scomparsi. Più difficile mantenere lo stesso tono quando i bambini sono cresciuti, si innamorano, e la sfida si trasforma in una serie di episodi autolesionistici, in cui i due passano dallo scherzo alla crudeltà, all’indifferenza e poi ancora a una specie di amore malato con finale tragico. Di “Amélie” a questo punto non resta che il ricordo.,

Amami se hai coraggio
Un bambino e una bambina diventano amici e crescono sfidandosi continuamente fino all’età adulta, nel gioco e nell’amore.