Con la sigla ADHD si indica uno dei più comuni disordini dello sviluppo neuropsichico, quello da deficit dell’attenzione e iperattività. Stella Savino fa luce su alcune problematiche che da anni sono legate all’individuazione e al trattamento di questo disturbo.,Innanzitutto i sintomi della sindrome sono facilmente riscontrabili nell’infanzia: distrazione, difficoltà a concentrarsi su un’unica cosa e quindi tendenza a passare da un’attività all’altra, difficoltà a stare fermi/seduti, tendenza a dare una risposta prima che finisca la domanda… Basta che sei comportamenti di questo genere si presentino insieme per almeno sei mesi di seguito, ed è possibile ipotizzare una diagnosi di ADHD. Oggi tra il 3 e il 5% dei bambini nel mondo soffre di questo disturbo, ma c’è chi ipotizza una sovrastima, soprattutto negli Stati Uniti. Inoltre, non essendone ancora del tutto chiare le cause, il mondo medico si divide in merito alla terapia da adottare.,Si tratta di una questione delicata, perché la cura farmacologica (fortemente consigliata se non obbligatoria nei casi più gravi) si serve di metilfenidato (Ritalin), un’anfetamina da molti ritenuta troppo forte per essere somministrata fin dalla più tenera età, perché comporta seri effetti collaterali sulla personalità di chi ne fa uso. D’altra parte, la terapia comportamentale non sempre è efficace.,Altra fonte di ambiguità circa l’approccio nei confronti dell’ADHD è, come accennato, la mancanza di un punto di vista omogeneo in medicina: la cura del disturbo varia molto a seconda del dottore che si interpella e soprattutto del Paese in cui ci si trova.,Il documentario non approfondisce a sufficienza una questione che appare molto complessa, ma ha il pregio di puntare i riflettori su un problema attuale su cui le famiglie e soprattutto gli educatori dovrebbero tenersi aggiornati.,Maria Triberti,

ADHD – Rush Hour
Un approfondimento su un disturbo dello sviluppo molto diffuso e controverso.