In Acque profonde, Vic Van Allen e Melinda sono sposati da anni e hanno una figlia piccola. Il loro matrimonio è a un punto morto. Melinda continua a tradire ripetutamente il marito che lo sa e spesso assiste anche agli ammiccamenti erotici della moglie. Una notte, dopo una festa, nella piscina di casa viene trovato il cadavere di uno degli amanti di Melinda. Inevitabilmente i sospetti cadono su Vic…
Maestro del thriller erotico (Attrazione fatale, Proposta indecente) e regista di film quali 9 settimane e ½ Adrian Lyne torna dietro la macchina da presa a vent’anni dall’ultimo Unfaithful – L’amore infedele. Lo fa portando sullo schermo l’omonimo romanzo del 1957 di Patricia Highsmith che ruota attorno alle difficoltà e ai tradimenti in una coppia. Acque profonde si caratterizza fin dalle prime scene per una fotografia molto curata e patinata nella descrizione degli ambienti o dei vestiti da grande collezione indossati per tutto il tempo da Melinda (Ana de Armas). Un film di sguardi, quelli di Vic (Ben Affleck) nei confronti della moglie fedifraga. Per essere un thriller erotico, però, mancano pathos e tensione. Si capisce subito che a Lyne non interessa spingere su questi tasti quanto piuttosto la descrizione della cornice entro la quale si svolge la storia; sontuose ville, feste un po’ decadenti, famiglie ricche, alto borghesi e snob. Un ambiente superficiale e privo di valori morali. Una scelta registica che, però, è anche un limite perché per i due terzi della storia assistiamo ai continui incontri amorosi di Melinda – quasi da patologia psicologica – che provoca il marito mentre noi, ad esempio, non sappiamo il perché la coppia si arrivata a quel punto.
Ben Affleck recita in modo molto trattenuto e senza varietà di espressioni; reprime ogni emozione e il suo personaggio non incide come ci si aspetterebbe e come ci ha abituati in passato in film quali L’amore bugiardo – Gone Girl. Più vivace sicuramente Ana de Armas la cui Melinda, però, è talmente insopportabile da risultare fastidiosa allo spettatore. Solo l’ultima mezz’ora regala qualche brivido, con un finale spiazzante che arriva, però, dopo parecchia noia. Curiosità, nella sua prima versione il film aveva una durata di circa 160 minuti che però nel montaggio finale è stata ridotta di mezz’ora. Disponibile sulla piattaforma Prime Video.
Stefano Radice
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