Adamo è un neofascista cattivo e violento. Una volta fuori dal carcere, viene affidato alla comunità di don Ivan, un prete entusiasta e pieno di ottimismo che ha la responsabilità di una piccola chiesa sulle montagne dell’Alto Adige. Adamo proprio non riesce ad accettare la figura di questo prete e, inoltre, fa fatica a legare con gli altri ospiti: Gustav, un ex campione di sci dedito all’alcol dopo aver dovuto rinunciare alla carriera a causa di un infortunio; Khalid, un aspirante terrorista islamico con la passione per le rapine ai benzinai; Sara, una ragazza sola e incinta di un bambino che potrebbe nascere con malformazioni. Come tutti gli ospiti, Adamo deve scegliere un obiettivo da portare a termine e opta, provocatoriamente, per cucinare uno strudel con i frutti del melo della parrocchia. I conflitti tra il prete e il nuovo ospite non mancano; soprattutto Adamo non accetta l’ottimismo e il buonumore continuo del don, i continui richiami alla fede e al perdono e a resistere alle tentazioni del diavolo. Rimane incomprensibile per lui l’atteggiamento di Ivan, soprattutto quando viene a conoscenza del suo passato drammatico e di un presente ancor più tragico…

Giorgio Pasotti, qui interprete (don Ivan) e regista al secondo film, ha voluto realizzare il remake del film danese Le mele di Adamo di Anders Thomas Jensen (2005) cui aspirava da tempo. Come il film originale, anche Abbi fede ruota – in chiave da commedia amara – attorno alla contrapposizione tra bene e male; il bene, ovviamente, è rappresentato da don Ivan, il male da Adamo, ben interpretato da Claudio Amendola. Abbi fede è una parabola sulla redenzione di un uomo che, arrivato incattivito all’incontro con don Ivan, finisce per esserne a suo modo conquistato e a intravedere in lui e negli altri quel bene che proprio non riusciva a cogliere. Interessante la figura del prete che nella fede ha trovato un rifugio ma anche una rimozione dei drammi che hanno caratterizzato la sua vita e che per il suo essere così fuori dagli schemi, è diventato un punto di riferimento per i suoi ospiti. Don Ivan, forse inconsapevolmente, tende a spiazzare tutti; come quando assicura Bruno, un ex aguzzino nei campi di concentramento ormai morente, di «non aver paura perché il passato è perdonato».  C’è poi la figura del dottor Cattaneo (Roberto Nobile) cui Pasotti affida il ruolo di uno strenuo, disilluso e cinico difensore della scienza che deve però capitolare di fronte a un evento (un miracolo?) che lui reputa inspiegabile; è lui l’altro contraltare di don Ivan.

Non tutto però funziona nel film che non sempre è in equilibrio tra le parti più o meno serie; alcune situazioni o personaggi che dovrebbero far ridere, in realtà irritano (ad esempio il terrorista Khalid, sempre sopra le righe in ogni circostanza). È soprattutto la parte comica, quindi, quella più debole (si veda la resa dei conti tra Adamo e i suo ex commilitoni) mentre la parte più drammatica è messa a fuoco meglio. Abbi fede è un film interessante con alcune evidenti pecche, soprattutto nella sceneggiatura e nella scelta di un cast che, a parte le figure di Pasotti e dello stesso Amendola, è troppo debole. Il film è disponibile gratuitamente sulla piattaforma RaiPlay.

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