È la storia di un viaggio fisico e interiore: fisico, per andare a chiedere affetto all'unica figlia, nella speranza di essere meno solo, e spirituale, perché il protagonista cerca sé stesso per la prima volta, dopo una vita di convenzioni sociali. Jack Nicholson è strepitoso nel mostrare lo smarrimento di un sessantenne che attraversa tutte le fasi, dall'ordine metodico della vita coniugale, al caos della vedovanza, alle promesse fatte e non mantenute di cominciare una vita nuova, alla richiesta di aiuto per ritrovare un legame e un motivo per andare avanti (con una trovata filmica molto azzeccata). Nessun compiacimento, nessuna smorfia o gigioneria, solo una grande interpretazione, con altrettanto bravi partner in un film che alterna malinconia e gioia, ironia, dolore e anche alcune belle risate.,Simone Fortunato,

A proposito di Schmidt
Arrivato alla pensione, Warren Schmidt non riesce più a dare un senso alla sua vita. Rimasto vedovo, intraprende un lungo viaggio in camper per andare al matrimonio della figlia (e cercare di farle cambiare idea).