La scrittrice americana Helen Hanff, in cerca di libri rari a buon prezzo, si mette in contatto con una libreria antiquaria londinese. A rispondere alle sue vivaci lettere, indirizzate al numero 84 di Charing Cross Road, Inghilterra, è il gentile e misurato Frank Doel. Insieme alla passione per la letteratura, nelle loro lettere entra anche la curiosità nei confronti l’uno dell’altro, non essendosi mai conosciuti di persona. Che aspetto avrà la signora americana? Che aria avranno Frank e il suo negozio? La storia vera di uno scambio epistolare di vent’anni, dal secondo dopoguerra alle rivolte studentesche del ’68.
Diretto nel 1987 da David Hugh Jones, regista televisivo e teatrale, questo piccolo capolavoro è nato come un regalo per un anniversario di nozze: Mel Brooks (il noto regista di Frankenstein Junior) ha finanziato e prodotto il film a sua moglie Anne Bancroft (Anna dei miracoli), che interpreta la protagonista. La storia vera dello scambio epistolare tra un libraio inglese ed Helen Hanff, autrice e sceneggiatrice statunitense, aveva già dato vita a una piéce teatrale. L’adattamento cinematografico era una vera scommessa: si può fare un film su una corrispondenza a distanza tra due persone che parlano di letteratura con competenza? Non solo l’impresa è riuscita, ma ha dato vita a due protagonisti capaci di parlare anche a chi è estraneo a quel mondo. Non mancano momenti di cinematografia pura, con dialoghi a distanza altrimenti impossibili.
Anthony Hopkins, come in Viaggio in Inghilterra e Quel che resta del giorno, dà vita a un personaggio composto, riservato ma espressivo: con un minimo cenno trasforma il proprio viso in un libro aperto. A fargli da contraltare c’è Anne Bancroft, con un’interpretazione sopra le righe che ben si adatta alla vivacità e alla sagacia della protagonista. Grazie a una recitazione fatta di sguardi (anche in camera) e di emozioni genuine, il film diventa intimo e delicato nel raccontare un rapporto unico.
Lo spettatore è quasi il confidente dei protagonisti; ma anche così si prova una punta di gelosia per il legame tra Helen e Frank, che ha quasi le movenze di una storia d’amore. L’affetto per l’altro, nonostante la distanza, si allarga a comprenderne la quotidianità, portando nuovi interlocutori: così Helen inizia a dialogare anche con le persone che popolano la vita di Frank. Il loro scambio matura nel tempo, intrecciando piccoli e grandi avvenimenti attraverso vent’anni di storia. La colonna sonora (quasi una musica tradizionale) sottolinea la narrazione di un mondo delicato ed effimero, la ricerca di un luogo mai visitato eppure in qualche modo presente.
Charing Cross Road è una storia che ha cura del rapporto tra i protagonisti come se maneggiasse uno libro raro, dando vita a un film di una bellezza tanto semplice quanto struggente.
Roberta Breda